grappolo di uva bianca

Processo di vinificazione in bianco per hobbisti

Come produrre il vino bianco in casa: tutti i passaggi e i prodotti per la produzione e la vinificazione in bianco per hobbisti

Produrre un vino bianco casalingo è certamente possibile, anche se richiede passione e una serie di accorgimenti necessari a un’ottima vinificazione in bianco per hobbisti: è sicuramente un processo gratificante e che dona la soddisfazione di sapere esattamente che cosa c’è dentro al nostro vino. Ecco quindi tutti i passaggi necessari a fare il vino bianco in casa, scritti dai nostri esperti; se dovessi avere dubbi su quali prodotti utilizzare, ti invitiamo a contattare i nostri esperti, che sono a tua disposizione per ogni dubbio.

Prime fasi per una vinificazione in bianco fai da te

La prima fase è importantissima e non si deve assolutamente saltare: la pulizia e la sanificazione delle attrezzature. Consulta la nostra selezione di detergenti per avere un’idea generale dei prodotti disponibili; noi ti consigliamo:

  • Enoclean Sanify, detergente cloroattivo in forma liquida per la pulizia e sanitizzazione delle attrezzature (pigiatrici, presse, pompe, tubazioni) e dei locali (pavimenti).

  • Un detartarizzante alcalino, come Detart, per la pulizia a la detartarizzazione delle vasche.

  • Peroxidart, un sanitizzante a base di perossido di idrogeno e acido peracetico per la sanificazione costante dei vasi vinari, tubazioni, filtri inox, pompe.

Una volta sanificate tutte le attrezzature, si può passare al trattamento dell’uva prima di poterla diraspare e pigiare.

Aggiungere nel carro, nelle cassette o direttamente in tramoggia un enzima pectolitico, Lysis Allegro, per migliora la pressatura e la resa in mosto fiore. Ti consigliamo di consultare la nostra selezione di enzimi, o di contattarci per maggiori informazioni.

Successivamente si può passare alle fasi di pigiatura e diraspatura dell’uva.

Trattandosi di una produzione casalinga, consigliamo di far eseguire da esperti in laboratorio un’analisi del mosto che si trasformerà nel nostro vino casalingo. Prestare attenzione a come si porta il campione in laboratorio, perché non deve fermentare: per evitare la fermentazione quindi, conservare il campione in frigorifero prima della consegna. Consigliamo delle analisi del PH, dell’acidità totale e degli zuccheri. Contattaci per un’analisi in laboratorio del tuo vino fai da te.

Torchiatura dell’uva per una vinificazione casalinga in bianco

Per una vinificazione in bianco, l’ideale è una torchiatura soffice dell’uva, nella quale le uve vengono pressate piano, lentamente, per far in modo che le bucce e il mosto non entrino assolutamente in contatto. Le bucce sono infatti responsabili della colorazione del vino, quindi per ottenere un vino bianco casalingo di ottima qualità il mosto non deve entrare in contatto con le parti solide dell’uva.

In caso di macerazione in presenza della vinaccia eseguire subito i trattamenti del mosto e dopo massimo 12 ore di macerazione separare il mosto fiore, eseguendo una pressatura soffice e portare il mosto in cisterna per la fermentazione.

Consigliamo di trattare il mosto con:

  • metabisolfito di potassio, da versare direttamente nel mosto.

  • Un lievito, scelto accuratamente in base al prodotto che si vuole ottenere: consulta la nostra selezione di lieviti o contattaci per scegliere quello più adatto al tuo vino fatto in casa. Una volta scelto il lievito, versare senza agitare la dose necessaria in 10 volte di acqua a 35/38 °C (ad es. 100 gr di lievito in 1 litro di acqua), dolcificata con 50 gr. di zucchero per ogni litro di acqua usata. Successivamente attendere 10 minuti, mescolare leggermente, e dopo altri 10 minuti versare nel mosto durante il rimontaggio.

  • Usare poi un attivante, Vivactiv Performance, da sciogliere in una parte del mosto e versare durate il rimontaggio.

  • Aggiungere infine dell’acido tartarico, che serve a correggere l’acidità. Per aumentare di un punto l’acidità totale, occorrono 100 gr. di acido tartarico x hl. Attenzione però di utilizzarlo solo su parere dell’enologo dopo l’analisi del mosto.

Come far fermentare il vino bianco fatto in casa

Per una fermentazione ottimale, la temperatura del mosto non deve superare, se possibile, i 20-22°C.

La correzioni degli zuccheri deve essere eseguita dopo la fase tumultuosa della fermentazione, tenendo in considerazione che:

  • 1kg di zucchero x hl: aumenta di 1 grado bano mostimetrico.

  • 1,75kg di zucchero x hl: aumenta di 1 grado alcolico.

Effettuare il primo travaso solo a fermentazione ultimata: la fermentazione può considerarsi conclusa quando il vino “scricchiola” e all’assaggio è secco e non dolce.

Travasare all’aria aggiungendo al vino 5gr. x hl di metabisolfito di potassio. Successivamente eseguire la chiarifica, che va effettuata durante o subito dopo il primo travaso. La chiarifica va eseguita con un prodotto specifico, Polyfloc, opportunamente studiato per il trattamento chiarificante di mosti e vini bianchi, da sciogliere in acqua. Dopo l’aggiunta del prodotto, attendere 10-12 ore e versare molto lentamente a filo sottile in rimontaggio, e con una pompa prelevare il vino nella parte bassa della botte riportandolo nella parte alta della stessa con il tubo immerso.

Effettuare il secondo travaso dopo 7-8 giorni, al chiuso, con le gomme della pompa immerse nel vino. Aggiungere inoltre 3gr x hl di metabisolfito di potassio.

Dopo 10-20 giorni consigliamo di far analizzare il vino ottenuto.

Infine eseguire il terzo travaso, dopo 25-30 giorni dal secondo travaso, sempre al chiuso e con le gomme della pompa immerse nel vino. Aggiungere anche in questa fase 3 gr. x hl di metabisolfito di potassio. Consigliamo di aggiungere il metabisolfito di potassio a ogni travaso o filtrazione.

Abbiamo quindi visto come produrre un ottimo vino bianco fatto in casa. Se qualche passaggio non ti è chiaro o se ti trovi in difficoltà con una delle fasi, chiedici un consiglio; il nostro personale è a tua disposizione. 

Condividi questo post